“Faces of sand on the edge of the sea”. Orienting oneself through visual languages for a narration of the encounter with the Other Geo-cineforum on the docu-play #39 – “Volti di sabbia sull’orlo del mare” Orientarsi attraverso i linguaggi visuali per una narrazione dell’incontro con l’Altro Geo-cineforum sul docu-spettacolo #39

“Volti di sabbia in riva al mare”. Orientarsi attraverso linguaggi visivi per una narrazione dell’incontro con l’Altro Geo-cineforum nel docu-play # 39 – “Volti di sabbia sull’orlo del mare” Orientarsi attraverso i linguaggi visuali per una narrazione dell’incontro con l’Altro Geo-cineforum sul docu-spettacolo # 39

Breve presentazione dell’evento: Nel corso di tutto il Novecento, in occasione di diverse crisi locali e internazionali, la Puglia per la sua posizione geostrategica diviene porto di approdo di profughi, rifugiati e rimpatriati dai Paesi vicini: dagli italiani espulsi da Smirne (1912), agli armeni scampati alle stragi turche (1915-1922), fino alle migliaia e migliaia di sfollati, ex internati ed in particolare ebrei in fuga, a cavallo della seconda guerra mondiale (1943-1948). Proprio a seguito di quest’ultimo intenso flusso migratorio vengono creati i Centri di Raccolta Profughi, concepiti come luoghi per isolare ‘l’altro da sé’, come enclave omogenee in cui rinchiudere la diversità evitando di interagire con la stessa in nome di una sorta di ‘tolleranza negativa’, che rischia di far perdere “l’opportunità di confrontarsi costruttivamente con ‘culture altre’,
Negli anni Novanta, la Puglia è nuovamente interessata da ingenti movimenti migratori provenienti dall’Albania: infatti, a fronte dell’arrivo in Puglia di 800 profughi albanesi nel luglio 1990, nel marzo 1991 se ne contano 28.000 a Brindisi e, in agosto, in soli tre giorni 21.000 a Bari. L’arrivo della nave Vlora l’8 agosto del 1991 nel porto di Bari con 20.000 albanesi a bordo, in fuga dalla dittatura di Ramiz Alia, rappresenta ancor oggi il più grande sbarco di immigrati mai verificatosi in Italia. Fino al 1996, sulla costa adriatica meridionale pugliese sbarcano gommoni carichi di clandestini, con frequenza pressoché giornaliera; una seconda fase di intensa immigrazione dall’Albania avviene nel 1997 con circa 30.000 arrivi, a causa di una particolare congiuntura negativa dovuta al fallimento delle “finanziarie piramidali”, che manda in fumo i risparmi delle famiglie e scatena la rivolta civile. Complessivamente, si stima che in tale anno siano giunti sulle coste pugliesi 30.000 immigrati. Ma il 1997 è anche l’anno in cui, il 28 marzo, giorno di Venerdì Santo, nel canale d’Otranto si compie il naufragio della piccola motovedetta Kater I Rades, omologata per 10 persone ma carica di 120 migranti, avvenuta a seguito delle manovre dissuasive della corvetta Sibilla della Marina Militare. Nell’incidente si trovano la morte 81 persone e vengono condannate il comandante della Sibilla e lo scafista, mentre diventa impossibile per il Pubblico Ministero accertare le responsabilità dei vertici della Marina Militare, a causa di carenze nei documenti probatori. si stima che in tale anno siano giunti sulle coste pugliesi 30.000 immigrati. Ma il 1997 è anche l’anno in cui, il 28 marzo, giorno di Venerdì Santo, nel canale d’Otranto si compie il naufragio della piccola motovedetta Kater I Rades, omologata per 10 persone ma carica di 120 migranti, avvenuta a seguito delle manovre dissuasive della corvetta Sibilla della Marina Militare. Nell’incidente si trovano la morte 81 persone e vengono condannate il comandante della Sibilla e lo scafista, mentre diventa impossibile per il Pubblico Ministero accertare le responsabilità dei vertici della Marina Militare, a causa di carenze nei documenti probatori. si stima che in tale anno siano giunti sulle coste pugliesi 30.000 immigrati. Ma il 1997 è anche l’anno in cui, il 28 marzo, giorno di Venerdì Santo, nel canale d’Otranto si compie il naufragio della piccola motovedetta Kater I Rades, omologata per 10 persone ma carica di 120 migranti, avvenuta a seguito delle manovre dissuasive della corvetta Sibilla della Marina Militare. Nell’incidente si trovano la morte 81 persone e vengono condannate il comandante della Sibilla e lo scafista, mentre diventa impossibile per il Pubblico Ministero accertare le responsabilità dei vertici della Marina Militare, a causa di carenze nei documenti probatori. omologata per 10 persone ma carica di 120 migranti, avvenuta a seguito delle manovre dissuasive della corvetta Sibilla della Marina Militare. Nell’incidente si trovano la morte 81 persone e vengono condannate il comandante della Sibilla e lo scafista, mentre diventa impossibile per il Pubblico Ministero accertare le responsabilità dei vertici della Marina Militare, a causa di carenze nei documenti probatori. omologata per 10 persone ma carica di 120 migranti, avvenuta a seguito delle manovre dissuasive della corvetta Sibilla della Marina Militare. Nell’incidente si trovano la morte 81 persone e vengono condannate il comandante della Sibilla e lo scafista, mentre diventa impossibile per il Pubblico Ministero accertare le responsabilità dei vertici della Marina Militare, a causa di carenze nei documenti probatori.
Quello della Kater I Rades rappresenta il primo respingimento di migranti davanti alle coste italiane, che inaugura un’infausta stagione di chiusura di acque territoriali, porti e confini, quanto mai attuale, accompagnata da un progressivo smarrimento del valore dell’accoglienza, del ricordo delle esperienze migratorie (verso il Nord Europa, verso il Canada, gli Stati Uniti, l’America Latina) che hanno segnato la vita di tante persone care in altri momenti storici e, soprattutto, del dovere inderogabile di solidarietà politica, economica e sociale dell ‘ arte. 2 della Costituzione italiana.
In questa edizione de La Notte della Geografia, come nelle precedenti del 2018 e 2019, torniamo ad interrogarci sul dedalo di inclusioni / esclusioni che hanno interessato e interessano il Salento, la nostra “terra fra i due mari”; più precisamente, seguendo le nuove riflessioni che stanno maturando nell’ambito della geopolitica critica, nonché quelle consolidate relative al rapporto tra ricerca geografica e letteratura di viaggio, abbiamo scelto di fare ricorso a linguaggi visuali che cercano di restituire la viva voce dei migranti sui viaggi compiuti e sulla situazione della terra natale, testimonianze quasi del tutto assenti nei media mainstream.
Tra i diversi strumenti di cultura popolare dedicati a questo tema, abbiamo focalizzato l’attenzione sul docu-spettacolo # 39 di Walter Prete con la regia di Gustavo d’Aversa (2021), che racconta l’esperienza degli ebrei ospitati nel campo profughi DP39 nel porto di Tricase, durante il secondo conflitto mondiale. Si tratta di una narrazione per e con i tricasini: infatti, nella pellicola, gli attori, insider non professionisti, abitano il piccolo centro agricolo salentino degli anni Quaranta e put in scena, in maniera anche ironica e leggera, le iniziali incomprensioni derivanti dall ‘ Improvviso degli abitanti con i nuovi arrivati, mostrando come, solo dopo un lungo e difficile periodo di apprendimento esperienziale sia possibile far germogliare il seme dell’accoglienza. Questo docu-spettacolo, in altri termini, rappresenta un vero e proprio strumento di informazione geografica embedded capace di ricostruire in maniera efficace e immediata i rapporti profondi e complessi tra il gruppo umano e lo spazio vissuto. L’attuale fase di disseminazione dell’opera nelle scuole salentine sta accedendo alle nuove generazioni di conoscere un prezioso tassello dell’identità locale e di maturare una lettura / interpretazione responsabile, autonoma e critica del sistema-mondo contemporaneo, basato su un approccio autenticamente interculturale .
La Notte della Geografia 2021 dell’Università del Salento proporrà al pubblico la visione del docu-spettacolo, accompagnata da una tavola rotonda con un dialogo tra i geografi, l’autore Walter Prete e il regista Gustavo d’Aversa, graditi ospiti dell’incontro .

Throughout the 20th century, on the occasion of various local and international crises, Puglia’s geostrategic position made it a port of call for refugees and repatriates from neighbouring countries. The arrival of the Vlora ship on 8 August 1991 in the port of Bari with 20,000 Albanians on board, fleeing the dictatorship of Ramiz Alia, is still the largest landing of immigrants ever in Italy, but the Albanian exodus, the thirtieth anniversary of which is celebrated this year, is only the most striking episode of migration to Puglia. In this edition of La Notte della Geografia, as in the previous ones in 2018 and 2019, we are going back to question ourselves on the maze of inclusions/exclusions that have affected and still affect Salento, our “land between the two seas”; more precisely, we have chosen to use visual languages that try to give back the living voice of migrants on their journeys and on the situation in their homeland, testimonies that are almost completely absent from the mainstream media. Among the various instruments of popular culture dedicated to this theme, we focused on the docu-play #39 by Walter Prete, directed by Gustavo d’Aversa (2021), which recounts the experience of the Jews housed in the DP39 refugee camp in the port of Tricase during the Second World War. It is a narration for and with the people of Tricase. The University of Salento’s Night of Geography 2021 will offer the public a viewing of the docu-spectacle, accompanied by a round table with a dialogue between the geographers, the author Walter Prete and the director Gustavo d’Aversa, who will be the welcome guests of the meeting.

Objectives: Nel nuovo millennio, la ridondanza delle immagini degli approdi sulle coste europee, riguardanti il solo atto omologante della “fine” del viaggio, presentato come una “invasione”, cela al pubblico italiano sia i tanti, penosi “prima” vissuti dai migranti, cominciati in un indeterminato “altrove” sconvolto da guerre, povertà, disastri ambientali, sia i drammatici “durante” trascorsi nel deserto infuocato, in luoghi di detenzione disumani e nel Mar Mediterraneo in tempesta. In altri termini, quello che manca nella lettura/interpretazione mainstream è una narrazione integrale del processo residenza-viaggio, capace di ripercorrerne i diversi stadi: dall’abitare nel proprio “mondo rotondo” , alla sofferta decisione di partire; dalla sequenza complessa e drammatica di episodi che compongono il viaggio vero e proprio, che può protrarsi per diversi mesi/anni, fino al traumatico arrivo sulle coste italiane; dalla profonda solitudine ed estraneità esistenziale, ad un periodo lungo e difficile di apprendimento esperienziale, fino a giungere, nei casi a lieto fine, alla fase di “intraneità empatica” che porta a riconoscere la comunità italiana come un luogo dove essere, sentirsi a casa e ricominciare la propria vita. Forse, conoscere questo processo attraverso il racconto di voci dissonanti e profonde, capaci di “andare oltre” gli sbarchi, potrebbe mettere in crisi l’acritico rifiuto dell’“altro”, e aiutare chi è ostile all’accoglienza di quella umanità sofferente che cerca di raggiungere l’Europa, ad acquisire l’abilità preziosa di essere cittadino del mondo, ossia “di essere nello stesso tempo insider e outsider, sentirsi di casa in un luogo particolare, eppure capire quel luogo come parte di una grande, intera Terra” , contribuendo a contrastare le credenze fondate sull’esclusione e a consolidare una strategia interculturale tesa a “riconciliare vecchi e nuovi mondi” .

Lingua dell’evento : italiano

Paese : Italia

Città : Lecce

L’evento sarà : Online

Link (per eventi online) : https://us02web.zoom.us/j/81176184920?pwd=QnUyeE9hZmpSdk5IMm82Ynozc3lYQT09 h. 19

Sarà possibile guardare la diretta dell’evento anche attraverso la pagina Facebook della Scuola di Placetelling: https://www.facebook.com/placetelling

Persona di riferimento : Fabio Pollice

Ruolo o funzione : docente universitario

Quelli che organizzano sono : Accademici, Appassionati della Geografia, Artisti

Durata prevista : circa 2 ore

Programma dell’evento : La Notte della Geografia 2021 dell’Università del Salento proporrà al pubblico la visione del docu-spettacolo, accompagnata da una tavola rotonda con un dialogo tra i geografi, l’autore Walter Prete e il regista Gustavo d’Aversa, graditi ospiti dell’incontro.

The University of Salento’s Night of Geography 2021 will offer the public a viewing of the docu-spectacle, accompanied by a round table with a dialogue between the geographers, the author Walter Prete and the director Gustavo d’Aversa, who will be the welcome guests of the meeting.

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